Oggi nel nostro shop entra uno degli action figure delle serie TMNT più raro che esiste, questo bellissimo "Camo Blitz Cycle Leo 1998 Playmates Toys" si parla ad oggi di soli 4 esemplari presenti sul mercato.
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venerdì 12 marzo 2021
giovedì 29 ottobre 2020
Figurine Liebig
Le figurine Liebig hanno origine intorno alla metà del XIX secolo. In questo periodo in Francia si diffonde la "moda" di reclamizzare i propri prodotti regalando agli acquirenti diversi tipi di gadget – il più delle volte figurine stampate in bianco e nero oppure a colori attraverso la tecnica litografica. Solitamente tali figurine rappresentano le scene più varie e contemporaneamente promuovono un certo prodotto, vuoi direttamente nella vignetta, vuoi a tergo con scritte o messaggi pubblicitari diretti. A quel tempo erano ben poche le aziende che potessero permettersi una simile forma di pubblicità.
Il barone Justus Von Liebig sceglie di adottare lui stesso il sistema delle figurine per promuovere il suo estratto di carne, prima regalandole ai clienti e poi arrivando distribuendole attraverso una vera e propria raccolta punti. Le prime due serie sono stampate in Francia e sono costituite rispettivamente da 16 e da 12 figurine, tutte di grande formato, raffiguranti la fabbrica dell'estratto di carne sita a Frai Bentos. Ad oggi la prima serie è considerata una vera rarità, mentre la seconda è quotata ben 1200 euro (listino Sanguinetti 2008). Negli anni successivi seguono numerosissime altre serie, edite in varie nazioni ed in lingue differenti: ci sono infatti serie di figurine edite in francese, tedesco, italiano, fiammingo, olandese, spagnolo. Non erano le uniche figurine in circolazione, ma la stampa ottenuta con la tecnica della cromolitografia fino a 12 colori, la cura dei dettagli, la realizzazione dei soggetti il più delle volte affidata a veri e propri artisti, la presenza di descrizioni curate ed approfondite a tergo e, non da meno, il fatto di essere sempre in importanti serie da 6, 12 o 18 figurine a tema, ne fecero subito una delle serie di figurine più ricercate ed amate.
Retro di una figurina
Fino ai primi anni del Novecento la pubblicità dell'estratto di carne è parte integrante della vignetta. Spesso l'immagine del vasetto dell'estratto di carne Liebig in un certo qual modo “partecipa” alla scenetta dipinta dall'artista. Dal 1930 in poi invece immagini e diciture pubblicitarie sono limitate al retro della figurina, mentre l'intera parte frontale è riservata alla vignetta, dai temi più disparati, completamente dissociata dal prodotto Liebig. Resta soltanto la firma del barone Von Liebig posta solitamente in un angolo all'interno della cornice, in modo assai discreto. Il tutto procede fino al 1974, anno in cui cessa la produzione di figurine.
martedì 20 ottobre 2020
Cubo in vetro sommerso di Flavio Poli per Seguso 1960
Cubo in vetro sommerso di Flavio Poli per Seguso 1960.
Misure: 8 cm x 8 cm
Altezza: 5.5 cm
Nel 1929 Flavio Poli collaborava con la ditta I.V.A.M. (Industrie Vetraie Artistiche Murano) - della quale era socio Libero Vitali - e disegnava figure, da realizzare in vetro massiccio. Poli fu il primo ad affrontare, a Murano, il tema del nudo femminile: nella Compostiera del 1929-30, disegnò un busto femminile centrale, con funzione di presa. Per la Compagnia di Venezia e Murano ideò animali massicci e per la vetreria artistica Mario e Lino Nason creò figure, in collaborazione con l'incisore Gino Francesconi. Collaborò anche con l'antica vetreria Pauly & C. - Compagnia Venezia Murano. I suoi disegni erano eseguiti in vetro da vetrai professionisti, tra cui Francesco Martinuzzi e Italo Nason, che realizzò la serie di sculture Pudore, in puro stile Novecento, traendole ognuna da un'unica massa di vetro trasparente, bianco o ambrato. Uno di questi nudi femminili appartenne alla collezione di Duilio Cambellotti e fu esposto alla Biennale di Monza del 1930 e alla Mostra delle Arti decorative di Amsterdam del 1931. La raccolta di Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano possiede due sculture di questa serie che provengono dalla collezione di Ugo Nebbia. La I.V.A.M. nel 1934 si associò alla Barovier Seguso & Ferro e nel 1937 prese il nome di Seguso Vetri d'Arte: da antica fucina di famiglia diventava così una vera azienda, soprattutto a partire dal 1934, quando Flavio Poli ne assunse la direzione artistica, divenendone anche socio nel 1937. Flavio Poli progettò per la Seguso Vetri d'Arte vasi massicci di largo spessore, sculture e lampade. |
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