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giovedì 29 ottobre 2020

Figurine Liebig


Le figurine Liebig hanno origine intorno alla metà del XIX secolo. In questo periodo in Francia si diffonde la "moda" di reclamizzare i propri prodotti regalando agli acquirenti diversi tipi di gadget – il più delle volte figurine stampate in bianco e nero oppure a colori attraverso la tecnica litografica. Solitamente tali figurine rappresentano le scene più varie e contemporaneamente promuovono un certo prodotto, vuoi direttamente nella vignetta, vuoi a tergo con scritte o messaggi pubblicitari diretti. A quel tempo erano ben poche le aziende che potessero permettersi una simile forma di pubblicità.

Il barone Justus Von Liebig sceglie di adottare lui stesso il sistema delle figurine per promuovere il suo estratto di carne, prima regalandole ai clienti e poi arrivando distribuendole attraverso una vera e propria raccolta punti. Le prime due serie sono stampate in Francia e sono costituite rispettivamente da 16 e da 12 figurine, tutte di grande formato, raffiguranti la fabbrica dell'estratto di carne sita a Frai Bentos. Ad oggi la prima serie è considerata una vera rarità, mentre la seconda è quotata ben 1200 euro (listino Sanguinetti 2008). Negli anni successivi seguono numerosissime altre serie, edite in varie nazioni ed in lingue differenti: ci sono infatti serie di figurine edite in francese, tedesco, italiano, fiammingo, olandese, spagnolo. Non erano le uniche figurine in circolazione, ma la stampa ottenuta con la tecnica della cromolitografia fino a 12 colori, la cura dei dettagli, la realizzazione dei soggetti il più delle volte affidata a veri e propri artisti, la presenza di descrizioni curate ed approfondite a tergo e, non da meno, il fatto di essere sempre in importanti serie da 6, 12 o 18 figurine a tema, ne fecero subito una delle serie di figurine più ricercate ed amate.
Retro di una figurina
Fino ai primi anni del Novecento la pubblicità dell'estratto di carne è parte integrante della vignetta. Spesso l'immagine del vasetto dell'estratto di carne Liebig in un certo qual modo “partecipa” alla scenetta dipinta dall'artista. Dal 1930 in poi invece immagini e diciture pubblicitarie sono limitate al retro della figurina, mentre l'intera parte frontale è riservata alla vignetta, dai temi più disparati, completamente dissociata dal prodotto Liebig. Resta soltanto la firma del barone Von Liebig posta solitamente in un angolo all'interno della cornice, in modo assai discreto. Il tutto procede fino al 1974, anno in cui cessa la produzione di figurine.

martedì 20 ottobre 2020

Cubo in vetro sommerso di Flavio Poli per Seguso 1960

Cubo in vetro sommerso di Flavio Poli per Seguso 1960.
Misure: 8 cm x 8 cm
Altezza: 5.5 cm
Nel 1929 Flavio Poli collaborava con la ditta I.V.A.M. (Industrie Vetraie Artistiche Murano) - della quale era socio Libero Vitali - e disegnava figure, da realizzare in vetro massiccio. Poli fu il primo ad affrontare, a Murano, il tema del nudo femminile: nella Compostiera del 1929-30, disegnò un busto femminile centrale, con funzione di presa.
Per la Compagnia di Venezia e Murano ideò animali massicci e per la vetreria artistica Mario e Lino Nason creò figure, in collaborazione con l'incisore Gino Francesconi. Collaborò anche con l'antica vetreria Pauly & C. - Compagnia Venezia Murano.
I suoi disegni erano eseguiti in vetro da vetrai professionisti, tra cui Francesco Martinuzzi e Italo Nason, che realizzò la serie di sculture Pudore, in puro stile Novecento, traendole ognuna da un'unica massa di vetro trasparente, bianco o ambrato. Uno di questi nudi femminili appartenne alla collezione di Duilio Cambellotti e fu esposto alla Biennale di Monza del 1930 e alla Mostra delle Arti decorative di Amsterdam del 1931. La raccolta di Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano possiede due sculture di questa serie che provengono dalla collezione di Ugo Nebbia.
La I.V.A.M. nel 1934 si associò alla Barovier Seguso & Ferro e nel 1937 prese il nome di Seguso Vetri d'Arte: da antica fucina di famiglia diventava così una vera azienda, soprattutto a partire dal 1934, quando Flavio Poli ne assunse la direzione artistica, divenendone anche socio nel 1937. Flavio Poli progettò per la Seguso Vetri d'Arte vasi massicci di largo spessore, sculture e lampade.


 

sabato 3 ottobre 2020

Nuovi arrivi!!


Da oggi disponibile grande varietà di carte magic per arricchire la tua collezione!!!
Carte rigorosamente in perfette condizioni!!
vedi qui sotto i nostri ultimi arrivi!


 

martedì 29 settembre 2020

robot vintage Monster Robot of Empire


Rarissimo giocattolo robot vintage Monster Robot of Empire Mike Toys Taiwan K-207, anno 1985
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martedì 15 settembre 2020

lunedì 14 settembre 2020

Lampada Tucano di OTF Ferrari anni '60


Lampada Tucano di OTF Ferrari anni '60
Altezza: 20 cm
Larghezza: 12 cm
Presenta tracce di usura, bruciature e graffi come è possibile visionare dalla foto.

mercoledì 29 luglio 2020

Pint Tankard vittoriano

Bellissimo "Pint Tankard" inglese vittoriano placcato in argento, corona timbrata sul bordo al di sotto della quale è impresso VR 37 PINT. Presumibilmente VR 37 indica che è stato prodotto nel 1837, che era a mio avviso l'anno dell'incoronazione di Victoria, quindi forse un tankard di incoronazione.

lunedì 27 luglio 2020

Antica scatola da inchiostro cinese in porcellana e argento








Antica e rarissima scatola cinese, che originariamente sarebbe stata utilizzata come contenitore per la speciale pasta di sigillo rossa (inchiostro) che veniva usata da studiosi e artisti per timbrare i loro quadri e documenti con il loro marchio individuale.La parte in porcellana è splendidamente decorata,sul coperchio spiccano le figure di due leoni guardiani cinesi (Shishi) più comunemente conosciuti come cani Foo ( si tratta di uno stilema decorativo nato nell'ambiente del buddhismo cinese con intento apotropaico: i leoni , spesso uno maschio con un globo tra gli artigli e l'altro femmina con un cucciolo, dovevano proteggere l'edificio di cui erano posti a difesa sia da influenze spirituali dannose sia da persone malintenzionate), le figure blu e bianche dei ragazzi che giocano sono eternamente popolari nella tradizione cinese, tutte figure abilmente dipinte a mano in stile Kangxi,Guardando il supporto di argento, i medaglioni sui quattro lati hanno un tradizionale drago contorto simbolo dell'imperatore, prosperità e potere.Anche gli ideogrammi sul fondo sono interessanti, infatti recitano: Periodo Qianlong, Qianlong nato con il nome di Hongli ,quarto figlio dell'imperatore Yongzheng regnò ufficialmente dal 18 ottobre 1735 al 9 febbraio 1796, momento in cui abdicò in favore di suo figlio, l'imperatore Jiaqing - un atto filiale allo scopo di non regnare più a lungo di suo nonno, l'illustre imperatore Kangxi. Malgrado il suo ritiro, tuttavia, mantenne il potere supremo fino alla sua morte nel 1799.

martedì 19 maggio 2020

icona russa raffigurante San Nicola

L'antica Icona è, solo in ultima analisi, anche una straordinaria opera d'arte ma è innanzitutto un'altra cosa: la traduzione in immagine della Parola scritta o tramandata.
La "vera" icona è solo antica e taumaturgica pertanto essa è rappresentativa e non semplicemente raffigurativa dell'evento che descrive. Un grave errore che spesso si commette è quello di approcciarsi a lei con lo stesso occhio che siamo soliti usare per leggere l'arte che conosciamo.
Per poterla apprezzare pienamente è necessario porsi di fronte ad essa con la consapevolezza che bisogna andare oltre e "leggerla" più approfonditamente, solo così si può coglierne il profondo significato e fruire della sua inusuale bellezza.
L'icona russa è una delle più grandi manifestazioni dell'arte mondiale e la sua riscoperta è senza dubbio la più sensazionale rivelazione in campo artistico del XX secolo.
Quest'arte, che ha conservato tutta la sua energia interiore, rappresenta un fenomeno unico nella storia della pittura. Costretti a scegliere i loro soggetti in un campo limitato, anche se molto vasto, gli antichi iconografi ci hanno lasciato preziose opere di una bellezza tutta penetrata di un profondo significato.
Le osservazioni relative al carattere artisticamente insolito delle raffigurazioni iconografiche nascono dall'incomprensione dei fondamenti stessi dell'icona: le icone sono "libri scritti non con lettere dell'alfabeto ma raffiguranti persone ed avvenimenti". Queste raffigurazioni non sono realistiche ma simboliche, in quanto memoria delle grandi imprese di Dio e dei suoi santi; esse raccontano le supreme verità della fede cristiana e fissano questi avvenimenti nel loro senso e significato sovratemporale.
Tutte le antiche icone sono taumaturgiche (miracolose) perché venivano dipinte nella preghiera, secondo le regole della Chiesa, rispettando la tradizione riconosciuta e non l'arbitrio individuale, anche se l'individualità dell'artista, intesa come originalità di maniera pittorica e grado di straordinaria maestria artistica, si riflettono nell'opera. Un'immagine destinata ad essere venerata non può essere concepita nello stesso modo di un quadro il cui fine è quello di procurare un piacere estetico. Unito al profondo valore religioso, le antiche icone riflettono le sofferenze e le gesta di un popolo, legate a specifici fenomeni e avvenimenti storici, rivelandone il mondo interiore, la purezza e la nobiltà d'animo.