Negli anni del primo dopoguerra il sacerdote roveretano Antonio Rossaro volle trovare un modo per ricordare tutti i caduti nel conflitto appena concluso e pensò alla realizzazione di una campana, che si sarebbe ottenuta con il bronzo dei cannoni delle 19 nazioni partecipanti alla prima guerra mondiale.
La prima realizzazione
La campana venne fusa a Trento dalla fonderia Luigi Colbacchini nel 1924 e, una volta trasportata a Rovereto, venne collocata sul torrione Malipiero di Castel Veneto. La realizzazione del modello fu affidata allo scultore della Val di Non Stefano Zuech, che la decorò con un bassorilievo di impostazione neoclassica.
Le realizzazioni successive
Il suono della campana tuttavia non corrispose a quello voluto, quindi venne nuovamente fusa a Verona dalla fonderia Cavadini nel 1938. Il primo tentativo fallì per cui venne rifusa nel 1939, per poi ritornare a Rovereto il 26 maggio 1940. Anche la nuova campana dei caduti non ebbe una vita felice. Innanzitutto si attese la fine della seconda guerra mondiale prima di installarla sul Castello; e in seguito si incrinò gravemente (nel 1960). Non potendo intervenire altrimenti si decise per una nuova fusione, la quarta, nel 1964, grazie al sostegno finanziario del Lions Club d'Italia. L'incarico fu affidato alla Fonderia Capanni di Castelnovo ne' Monti. Il 31 ottobre 1965 fu benedetta da papa Paolo VI in Piazza San Pietro a Roma per essere poi trasportata a Rovereto e collocata sul Colle di Miravalle dove diffuse per la prima volta i suoi rintocchi il 10 aprile 1966 in coincidenza con la domenica di Pasqua.
Nessun commento:
Posta un commento